Facciamo il punto su…
LA FESTA DI SAN CRISTOFORO

Volentieri accolgo l’invito del don a scrivere due righe per rinfrescarci la memoria sulla festa di San Cristoforo.
Senza alcuna pretesa di esaustività o perfezione, molto semplicemente condivido quello che a mia volta ho “raccolto” in questi anni di partecipazione alla vita della COMUNITA’.
Per iniziare, dobbiamo tornare con la memoria al periodo in cui Villapinta – un pugno di stalle e pochissime case – faceva ancora parte della Parrocchia di Buglio, quindi prima del 1955, anno di nascita della nostra Parrocchia.
Ebbene, in quel periodo Buglio festeggiava, il 4 gennaio, la grande festa della Madonna delle Grazie, preceduta da intense giornate di preghiera e preparazione spirituale.
Nacque così negli abitanti della frazione di Villapinta il desiderio di celebrare anch’essi una “festa” per radunarsi nella Chiesa di San Pietro, in cui officiava il Parroco di Buglio.
Parroco e fedeli convennero di vivere questa festa nei giorni immediatamente successivi a quella di Buglio, approfittando di una maggiore disponibilità della gente, meno impegnata nel lavoro dei campi, trattandosi appunto, in agricoltura, di un periodo “morto”.
Di fatto questa festa si traduceva nella celebrazione delle Quarant’ore che terminavano la domenica con la Processione Eucaristica.
Si continuò questa tradizione delle Quarant’ore anche dopo la nascita della Parrocchia e la costruzione del Santuario, che si decise di dedicare a San Cristoforo, vuoi per la presenza di un suo affresco nella Chiesa di San Pietro, vuoi per il boom economico e lo sviluppo del mercato automobilistico, che suggerì, saggiamente, di affidarci tutti al patrono degli automobilisti e, in generale, di coloro che circolano sulle strade. Oltre all’Adorazione Eucaristica e alla Processione, vi erano le varie “conferenze” per le diverse fasce di età. I miei primi personali ricordi coincidono con gli incontri per i ragazzi tenuti nel salone parrocchiale dai Padri Cappuccini e dai Padri Comboniani. Io ero ancora piccola, ma vi partecipavano i miei fratelli più grandi e ricordo che in casa se ne parlava.
Sino agli anni ’90, la festa venne celebrata con questa formulazione.
Una data importante è il 23 novembre 1996, quando la nostra Parrocchia ricevette la visita pastorale del Vescovo Alessandro Maggiolini, il quale, per stimolare la partecipazione e la valorizzazione di ciascuno nella COMUNITA’, ci disse: “Siete una comunità giovane. Se non avete ancora una festa patronale nella quale identificarvi, fatevela!” . Ovviamente,

all’interno del Consiglio Pastorale Parrocchiale, di cui facevo parte, raccogliemmo la provocazione ed avviammo una seria riflessione, che ci portò a domandarci: quando possiamo fare la “nostra” festa? Queste le considerazioni:

  1. la festa liturgica del Santo titolare della Parrocchia, San Pietro – sempre solennizzata con la celebrazione di un Triduo – cade il 29 giugno, data in cui ormai la nostra gente è dispersa per mari e monti;
  2. la festa liturgica di San Cristoforo cade il 25 luglio e … neanche parlarne!
  3. la festa più radicata nella nostra COMUNITA’ è quella di gennaio, tradizionalmente legata alla Processione Eucaristica.
    Quale data scegliere? Per favorire la partecipazione della COMUNITA’, si optò per la terza soluzione e così il 12 gennaio 1997 festeggiammo per la prima volta la festa Eucaristica come festa “patronale”, nella quale invocammo la protezione di tutti i nostri santi (Pietro, Cristoforo e Sisto), vivendo anche un momento di convivialità con il pranzo comunitario ed il pomeriggio insieme.
    Poco dopo, si decise di acquistare una statua di San Cristoforo da collocare nel Santuario, che ne era sprovvisto. Il 10 gennaio 1999, per la prima volta, facemmo la festa portando in Processione, a cura dei coscritti diciottenni, la scultura di legno di tiglio proveniente dalla Val Gardena. Così è nata la “nostra” festa, per la quale si scelse la denominazione “di San Cristoforo”, soppiantando definitivamente qualsiasi altro folcloristico appellativo.
    Ecco… questo è tutto.
    Al termine di questo racconto mi piace ricordare che “la genesi” che vi ho sopra riferito ci fu narrata proprio in sede di Consiglio Pastorale Parrocchiale dalle care signore Anna Bertinalli e Giulitta Poletti. Per agire nel miglior modo possibile le invitammo, quali persone molto attive ed impegnate al momento della fondazione della Parrocchia e anche prima, a raccontarci la nostra storia. A loro va il mio personale pensiero, una preghiera e un infinito “grazie” per quello che mi hanno insegnato e per il bene che hanno voluto a me e alla nostra COMUNITA’. Non dimentichiamo mai le nostre radici! E amiamole. La nostra è certo una storia particolare. Ma, lo sappiamo, Dio non fa le cose in serie! E meno male.
    Infine, preciso che la festa di San Cristoforo, come festa del nostro co-patrono, non è da confondere con la festa dell’ACI, che è tutta un’altra cosa, sulla quale io non so riferire.
    Vi ringrazio e spero di avere contribuito a fare un po’ di chiarezza. Alba