GITA ALLA MADONNA DEL SASSO

CON LA PARROCCHIA DI BUGLIO IN MONTE

Ogni anno la parrocchia di Buglio organizza un pellegrinaggio ai vari santuari e quasi sempre un buon numero della nostra comunità di Villapinta si unisce e partecipa con devozione mariana e con spirito di amicizia e del “bel stare insieme”.

E così, di buon’ora, la mattina del 21 maggio u.s. ci presentiamo tutti, 45 pellegrini, alla fermata dell’autobus, dove ci attende un pullman 5 stelle, comodo e spazioso.

Questa volta la meta è la Madonna del Sasso sul lago d’Orta. Il Piemonte con i suoi santuari è stato visitato più volte dalle nostre comunità, anche sul lago d’Orta. Ricordiamo per esempio il Santuario della Bocciola, che si affaccia sul lago e sulla bella isola di San Giulio con un panorama mozzafiato, visitato nel 2018 con la corale San Fedele insieme a numerosi altri pellegrini e il cui rettore è don Enzo Sala. Il sacerdote ha radici di Buglio, essendo la sua mamma nativa del nostro paese e lui passava sempre le sue vacanze qui con i nonni materni, quindi conosciuto e amato da tutti noi….

Proprio dal Santuario della Bocciola si scorge, sul versante opposto, il Santuario della Madonna del Sasso, arroccato, da sembrare quasi sull’orlo del precipizio, che affascina e incuriosisce, tanto che qualcuno di noi allora pensò che potesse rappresentare una futura meta di pellegrinaggio parrocchiale. E così è stato… anche grazie alle conoscenze del nostro ex autista Fausto, che è per noi una guida sicura.

L’autista è competente e veloce e, dopo una breve fermata per la colazione sull’autogrill, già prima delle nove siamo in vista del lago e ci dirigiamo verso Pella, un paesino sottostante Madonna del Sasso, da dove parte il trenino panoramico che porta al Santuario, che sorge a 640 m. sul livello del mare.

Un’esperienza unica la salita sul trenino che attraversa villaggi e contrade ancora di corrente agricola, intervallati da chalets dove si intravede il turismo del lago. Il capotreno ci fa da cicerone illustrandoci, man mano che si sale, i luoghi e raccontandoci la storia degli scalpellini specializzati nel taglio della pietra dalla roccia che, nei tempi del miracolo della Madonna del Sasso, XVI secolo, erano numerosi in questa zona. Ma lasciamo il racconto dei miracoli al Parroco che ci accoglie al nostro arrivo in località Boleto alla Madonna del Sasso, uno spettacolare balcone panoramico sul lago d’Orta dove il Santuario si erige su uno sperone di roccia granitica a strapiombo sull’abitato di Pella.

Entriamo nella chiesa dove è racchiusa la statuetta della Madonna del miracolo e il Rettore ce ne racconta la storia.

In origine, nel XVI secolo, la pietra su cui sorge il Santuario era utilizzata dagli scalpellini come pietra da taglio. Inizialmente sorse una piccola cappelletta dedicata alla Madonna Addolorata. Successivamente alle molte grazie che si susseguirono sul posto, venne edificata una prima chiesa che racchiudeva all’interno una statuetta ritenuta miracolosa della Madonna del Rosario. Un giorno gli scalpellini stavano tagliando nel punto in cui c’era una croce scavata nella roccia con un’incisione, quando un grosso masso si staccò dalla cima e precipitò in direzione degli operai; questi ormai pensavano di non avere più scampo, ma il masso deviò e precipitò a valle lasciandoli incolumi.

Allora, su quella roccia dove c’era la croce con l’incisione, gli scalpellini vi collocarono la piccola statua della Madonna, ma quando il giorno dopo passavano per recarsi al lavoro la statuetta non c’era più, era tornata nella cappelletta.

La riportarono sulla roccia e per tre volte il miracolo si ripeté. 

Decisero allora di costruire su quel posto una chiesetta che racchiudesse la statuetta dedicata alla Madonna del Sasso.

Solo nel 1706 un ricco commerciante boletese, emigrato a Milano, come ex voto per grazia ricevuta dalla Madonna, finanziò l’edificazione del nuovo Santuario e, con il contributo anche degli abitanti della zona, la chiesa fu completata nel 1748. Il Santuario fu consacrato nel 1771 dal vescovo di Novara.

Ha una struttura in stile tardo barocco e a croce greca con due altari laterali e nella sacrestia a sinistra è collocata la piccola statua miracolosa in una nicchia sulla parete. 

Il parroco dopo queste dettagliate spiegazioni ci lascia per i numerosi impegni e noi ci accingiamo a partecipare alla S. Messa celebrata da don Eugenio. 

E’ stato desiderio di don Eugenio invitare anche don Enzo Sala al Santuario, il quale ha accettato volentieri di incontrarci e ci raggiunge in tarda mattinata all’uscita della chiesa dove, dopo i convenevoli saluti, baci e abbracci di cui il nostro prelato è grande dispensatore, ci intratteniamo a godere del bellissimo panorama che spazia a 360 gradi sul lago e sulle montagne circostanti. Con lui condividiamo poi il pranzo al Ristorante “Le Betulle” di San Maurizio d’Opaglio.

Il programma della gita prevede anche una sosta ad Arona per la visita della Statua di San Carlo Borromeo, affettuosamente chiamata del San Carlone. La giornata si è fatta molto calda e, quando raggiungiamo il posto, la maggior parte di noi è accaldata e affaticata. La statua è alta 310 metri e vi si accede tramite una gradinata. Qualche coraggioso osa salirvi per ammirare il bellissimo panorama sul lago Maggiore e sulla bella città di Stresa.  Qualcun altro invece preferisce rifugiarsi nella frescura della chiesa vicina dedicata a San Carlo, nativo di Arona. Si tratta di una bella costruzione realizzata a partire dal 1614. Ai lati dell’altare maggiore due porte immettono nel tornacoro che circonda la cappella dedicata alla nascita del santo dove sono custodite le reliquie del Borromeo e ospita anche parte della sua stanza e un modello del duomo di Milano a ricordo del suo ministero cardinalizio. Ci arricchiamo, così, anche della storia di questo grande santo della porta accanto.

A qualcuno di noi ha incuriosito e affascinato questa citazione posta sulla parete nel tornacoro:

Il nostro pellegrinaggio termina con un viaggio di ritorno all’insegna del buon umore e del buon canto mariano e popolare, appagati e più arricchiti di storia dell’arte e religiosa.

L’arrivederci al prossimo pellegrinaggio è scontato.

Grazie agli organizzatori!

Due pellegrine