I giovani e la comunità

La comunità è formata anche da noi giovani, noi giovani che, talvolta, veniamo poco calcolati. Spetta però a noi il difficile compito di tenere la parrocchia “attiva” coadiuvandoci, naturalmente, con chi ha più esperienza; la collaborazione è tutto, senza di essa tutto è relativo.
La pandemia ci ha insegnato quanto l’assenza di vita comunitaria abbia portato un malessere generale ed un desiderio diffuso di tornare a divertirci e ridere assieme, un desiderio di tornare alla normalità. Ricordo come se fosse ieri la prima riapertura dell’oratorio post pandemia; io e gli altri animatori ci aspettavamo all’incirca una ventina di bambini ed invece, contro ogni pronostico, siamo arrivati ad averne, se la memoria non mi tra in inganno, 51.
Secondo me se noi ragazzi ci mettiamo con molta buona volontà a “lavorare” in parrocchia possiamo raggiungere degli ottimi risultati e, chissà, organizzare un bel grest ed un bel campo estivo.
In conclusione di questo brevissimo articolo vorrei solo dire una cosa, noi siamo molti e dovremmo essere un gruppo ma un gruppo non che pensa come un singolo ma come molti, si possono riprendere tre parole latine che spiegano alla perfezione il concetto: e pluribus unum, nella speranza di non recare offesa ad alcuno mi si permetta di storpiare la frase in e pluribus unum et ex unis plures, dalla moltitudine il singolo e dai singoli la moltitudine.

Vittorio Canovi